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Mostra “Il Viaggio – Mediterraneo racconti su conchiglia” di Giuseppe Leone dal 14 al 29 Gennaio 2017

By admin | Mostre | 0 comment | 26 Dicembre, 2016 | 0

Dal 14 al 29 Gennaio 2017 ospita Palazzo della Meridiana  la Mostra “Il Viaggio – Mediterraneo racconti su conchiglia” personale dell’artista Giuseppe Leone.

 

INFO

Il Mar Mediterraneo non finisce di essere fonte di belle sorprese: in una ideale navigazione da Genova a Sorrento e da Sorrento a Genova, ecco una nuova splendida e genuina “chicca” fatta di conchiglie pescate in mare!

I cammei disegnati dall’artista  Giuseppe Leone e realizzati dagli artigiani di Torre del Greco (NA) sono esposti a Palazzo della Meridiana: è un percorso ideale che unisce territori lontani geograficamente, ma straordinariamente vicini per storia, tradizione e cuore!

È un percorso iniziato nell’anno 2004 quando Genova era Capitale Europea della Cultura, che si è cementato in una reciproca stima con gli amici di Sorrento dell’Associazione Culturale “Il Simposio delle Muse” e del Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito”.

Dopo la mostra che Giuseppe Leone fece nell’anno 2005 alla Accademia Ligustica questo nuova esposizione a Palazzo della Meridiana consolida la presenza dell’artista a Genova fatta di grandi capacità creative, ma anche di doti umane di straordinario valore.

Durante la Mostra a Palazzo della Meridiana, il visitatore assisterà ad un “Viaggio” tra opere realizzate su conchiglia e disegni di Giuseppe Leone, tra miti e civiltà, in un crocevia controverso e convergente dove i profili dell’antico incrociano i presagi del moderno, dove la Regione Campania (quella marinaia di Sorrento, Napoli e il Golfo, ma anche quella dell’entroterra del Sannio) fa mostra di sé in un abbraccio ideale con la Regione Liguria, sulle sponde del Tirreno. E’ uno scambio culturale che, come la conchiglia, nasce dal mare.

La mostra sarà inaugurata Venerdì 13 Gennaio 2017 alle ore 18.

All’inaugurazione sarà presente l’artista Giuseppe Leone che dialogherà con Enrico Natoli, Presidente dell’Associazione Gioiellieri di Genova e di Federpreziosi della Liguria.

Orari di apertura della Mostra: dal Martedì al Venerdì: dalle 15.30 alle 18.30; Sabato e Domenica dalle 14 alle 19. Lunedì chiuso.

Biglietto d’ingresso: € 3

GIUSEPPE LEONE - Biografia

Giuseppe Leone nasce a Buonalbergo (BN) nel 1948.

La sua carriera coniuga da sempre una continua ricerca pittorica con un’intensa attività a tutto campo nel mondo della cultura. Artista, giornalista, docente presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli e più recente­mente apprezzato divulgatore e conferenziere. La sua prima personale è del 1979 alla Certosa di San Gia­como di Capri. Leone presenta le opere del “Ciclo di Esther”. Scrive, in quest’occasione, il poeta Michele Sovente: “Lo spazio pittorico è vasto, scandito con una pulizia meticolosa quanta pulizia vi è nel mondo di Esther – e al centro, come su un trono, domina la cartolina… Incorniciata dall’oro. Un colore di una tra­gicità e di una cattiveria assoluta. Che non strizza l’occhio al kitsch ma si rivela nella sua forma di mimesi rovesciata”. Già nel 1981 vede la luce un nuovo ciclo che prenderà il nome di “La Luna, la Chiave e …” in mostra nello stesso anno agli Arsenali della Repubblica di Amalfi con la curatela di Massimo Bignardi. È an­cora il meccanismo narrativo di Esther – quello che l’artista stesso definirà del “teatrino” ma che viene ora esasperato, trasposto dal piano del vissuto personale a quello del desiderio collettivo. “La ricerca artistica di Giuseppe Leone, nel corso degli anni passati era stata acutamente sollecitata dalla possibilità di innestare sul tronco dell’immagine la linea del discorso verbale e della parola scritta. Ma rapidamente nel corso di una esperienza pittorica divenuta via via più intensa e ricca di risultati l’artista è venuto neutralizzando la dimensione semantica della parola (o dell’oggetto) inseriti nel contesto del quadro, e ne ha sviluppato, invece, il momento di libertà gestuale, di presenza percettiva rapida ed immediata”. Così scriveva Vitaliano Corbi nel 1983 in occasione della mostra curata da Bruno Corà alla Dehoniana di Napoli. Nel solco di una lucida consapevolezza compositiva e coloristica, (quella “capacità psico-espressiva del colore” di cui scri­verà ancora Massimo Bignardi nel 1988) l’artista si concentra in questi anni sull’aspetto gestuale e spesso materico del fatto pittorico. Lo spazio del quadro perde progressivamente di geometria, acquistandone però in rigore: Leone traduce in pittura il linguaggio e la metrica della grafica editoriale che in quegli anni andava analizzando nel suo lavoro presso le redazioni delle maggiori testate giornalistiche italiane: è quello che Corà definisce in un suo scritto dedicato all’artista “il Teorema emotivo dello spazio” nel 1983.”Non pongo limiti alla mia attività artistica: può essere il figurativo o ancora l’astrazione, l’oggetto della mia ricerca… Mi sento come un esploratore in cerca di nuove verità, di altri fattori della conoscenza”. Così Leone in un’intervista del 1986. Leone nel corso degli anni ’80 è artista di primissimo piano nell’effervescente pa­norama artistico napoletano. Ma è anche intellettuale a tutto tondo e le sue opere sono l’espressione, se non il distillato, di un dibattito che è teorico e sociale e di cui egli stesso è promotore ed interlocutore di rilievo.

Di questa carriera che è fatta di opere ma anche di scambi d’idee, dialogo e discussione con i maggiori intel­lettuali italiani, è degna di nota l’amicizia con l’artista poeta Luciano Caruso nel corso degli anni Novanta. Amicizia che diventerà poi una vera e propria comunione d’intenti per una serie di opere eseguite a quattro mani. In questa collaborazione Leone rende la sua superficie pittorica, da sempre attratta dal dato grafemico, disponibile alla poesia di Caruso. Si innesta così, senza soluzione di continuità, un tratto che è segno, ogget­to, scrittura, ora muta ora significante.

Sempre a partire dagli anni Novanta L’artista ricopre la cattedra di Tecniche Pittoriche all’Accademia di Bel­le Arti di Napoli. Non è una deviazione dalla stringente analisi dell’oggetto quadro che caratterizza tutta la sua pittura. Quella di Leone è, di fatto, una pittura tecnica. Per molti aspetti coltissima e di mestiere. Sempre coerente nei meccanismi teorici a dispetto dei continui mutamenti narrativi e formali. In questa attività di in­segnamento Leone sviluppa un metodo didattico personalissimo, improntato al dialogo con gli studenti e alla costante pratica sul campo. Iniziative che spesso travalicano i confini scolastici per tramutarsi in eventi inter­nazionali come il recente progetto “Cina Cina Cina” in collaborazione con le accademie d’arte di Pechino.

Anche gli anni a cavallo tra la fine degli anni Novanta ed i primi Duemila sono segnati da numerose perso­nali: “Segni e Magia”, “II Tempo l’Anima e le Forme” e “Nello Spazio come nel Tempo” succedutesi fino al 2003 in varie sedi italiane.

Nell’ultimo decennio Leone è giunto a posizioni di sintesi stilistica su tutta quanta è stata la sua produzio­ne. Il suo quadro è diventato, negli anni, una sorta di membrana permeabile all’Impressione. La sua è una ricerca, che indaga tanto le ragioni dei contenuti che quelle dei linguaggi e delle tecniche. Leone giunge a concepire un’opera recettiva. Recettiva degli spazi, delle tradizioni così come degli eventi più attuali. Qua­dri, interventi site specific, oggetti e manufatti, in grado di fissare di volta in volta uno spirito del tempo che è sempre uguale eppure sempre cangiante. Per la sua pittura lo storico dell’arte Luciano Caramel parlerà di una permanente “Mitopoiesi” in cui si sublimano in mitologia tanto la classicità che la moda del momento. Tanto un passato arcaico che un futuro che è sempre più tecnologico. Di questa evoluzione sono esempio la mostra “Unità Mito e Storia”, che lo stesso Caramel cura all’Accademia Licustica di Genova nel 2005. La vasta antologica che il Museo Arcos di Benevento gli dedica nel 2011 e il ricco volume “Oro, Petro­lio,Alchimie” che segna una accurata ricognizione documentaria dell’intero corpus dei suoi lavori. Ancora nel 2011 un importante riconoscimento verso la sua ricerca arriva dalla casa editrice Electa Mondadori che pubblica uno dei sui Narcisi nel volume dedicato alla storia del disegno per la collana I Generi dell’arte a cura di Marco Bussagli. Tra le iniziative più recenti, la performance con lo Chef Pietro Parisi “l’Arte del Gusto – il Gusto dell’Arte” al Expo Universale di Milano del 2015.

INAUGURAZIONE

Venerdì 13 Gennaio 2017

h 18

ORARI

Martedì al Venerdì:
h 15.30-18.30
Sabato, Domenica e festivi:
h 14-19
Lunedì chiuso.

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