Palazzo della Meridiana, istanti preziosi e soluzioni personalizzate per un matrimonio taylor made

Affidabilità, reperibilità continua, curiosità e creatività sono caratteristiche salienti di un wedding planner. Poi ci sono le soft skill un po’ magiche, insolite, affascinanti, empatiche, difficili da etichettare: quelle che fanno la differenza. Non è tutto, manca ancora la ricerca del giusto equilibrio, che va velocemente calibrato su misura per la coppia. Del resto non è facile dar vita a un sogno, come giustappunto il matrimonio. Ecco perché organizzare questa cerimonia è, per i non addetti ai lavori, una vera impresa: le mamme delle passate generazioni si preoccupavano un anno abbondante prima del grande giorno di aiutare gli sposi nella cernita della chiesa, della location, dei fornitori. Oggi è prassi consolidata affidarsi a specialisti, per non incappare in imprevisti e per godersi appieno il momento senza stress, certi del risultato finale.
Di fatto il rito delle nozze assume nella nostra cultura un’accezione al contempo mistica, simbolica e sociale, quasi soteriologica, una connotazione positiva e “salvifica” sul piano civico e su quello metafisico. E’ l’inizio di una nuova vita. Ne parliamo con Francesca Cosentino, project manager di Palazzo della Meridiana, dove lavora dal 2010 specializzandosi negli eventi, che riesce a dar vita ai desideri di ogni coppia, ma anche dei singoli per momenti speciali (lauree, diciottesimi, compleanni, convegni, eventi business) in un contesto esclusivo a partire dalle soluzioni smart, decisamente accessibili al largo pubblico, fino ai desiderata luxury, d’élite.

Quanto è taylor made un matrimonio e come si capiscono le necessità di una coppia?
F.C.
Il matrimonio raggruppa insieme tanti desideri, dando la capacità a ciascuno di proiettarsi nel futuro tramite un progetto, di cui si prende il timone davanti a familiari e amici. Al contempo è quanto di più personalizzabile possa esserci, anche perché celebra l’amore che, per definizione, è senza tetto né legge. Per questo il primo incontro con la coppia, di conoscenza, lo fisso da sola con gli sposi, senza testimoni e genitori, che si possono aggiungere in seguito e di cui ascoltiamo e valutiamo indirizzi, sensazioni, semplici consigli per coinvolgerli attentamente. Ogni coppia ha una sua storia, e ogni partner ha i suoi gusti, retaggi culturali ed ambizioni. La fase più importante di tutto il lavoro è orientarsi a loro, anche se poi in molti chiudono già al primo incontro dicendo “per il resto hai carta bianca, ci affidiamo completamente, abbiamo visto alcuni eventi che hai organizzato sui social di Palazzo della Meridiana”. È una bella responsabilità, che viene però ampiamente ripagata, con molte coppie sono ancora in contatto.
Con quali tempistiche ci si può affidare a un wedding planner?
F.C.
I tempi sono cambiati, c’è chi programma un anno per l’altro, ma riusciamo solitamente a lavorare su tempistiche di mesi. A volte però si corre e si può fare con una squadra affiatata come la nostra che si poggia su fornitori collaudati ed esclusivi. Mi torna in mente un record, una sorta di miracolo da post-lockdown che aveva fatto notizia anche sui quotidiani, un matrimonio organizzato in un solo mese.
Quanto le celeb e il web influenzano le idee degli sposi?
F.C.
Sono frutto di ispirazione e una buona base di partenza per capire il taglio desiderato. Ci sono le coppie classicissime, quelle romantiche, le più avventurose a cui posso suggerire proposte più particolari. Tantissimi mi presentano screenshot da Pinterest, dove spesso restano catturati da allestimenti realizzati appositamente per gli shooting fotografici, per 5 coperti, non per 50, 100 o 200 posti. Non cambia tutto, ma alcune prospettive di fattibilità vanno sicuramente rivisitate. Sono comunque indicativi del gusto e portano a ipotesi molto simili, se gli sposi restano su questo sentire, oppure a soluzioni ancora più appaganti e personali quando ci lavoriamo come base di partenza.

Quali sono i colori del wedding? Anni fa il must era il bianco e il verde. Il colore della purezza e quel verde sinonimo di gioia, vitalità, rigore, che per Varrone si riassumeva nel “viride est id quod habet vires” (verde è ciò che ha vigore). È ancora così?
F.C.
Per chi ama la tradizione il bianco e verde è sempre richiesto, ma molti si lasciano trasportare dai colori. Un recente sposalizio ha giocato sugli opposti, sul giallo, sul fucsia e su tutti i colori meno tradizionali e il risultato complessivo è stato decisamente armonioso. I colori, a seconda della stagione, incendiano il colpo d’occhio oppure lo trasfigurano, come un’ aerea visione, oggetto d’amoroso senso. Si aprono alle novità di solito sia i trentenni sia i cinquantenni, poi ci ha cercati di recenteper il suo matrimonio anche una nota event manager che, dando largo spazio ai nostri progetti, ha scelto il non convenzionale mantenendo sulla tradizione i momenti clou. E’ stata una bella sfida con una professionista del campo così attenta ai dettagli. Un’altra scommessa vinta è la commistione antico-moderno, in cui ad esempio ho integrato delle luci sceniche e colorate nelle sale cinquecentesche, dando un effetto straniante e al tempo stesso accogliente.
Un buon matrimonio è frutto di un nutrito lavoro di equipe, spesso si pensa al fotografo, ai musicisti, ma le professioni che entrano in gioco sono davvero tante. Ci fa qualche esempio, tra i meno scontati?
F.C.
Nei più richiesti restano le band, magari jazz per accompagnare l’aperitivo, mentre per il pranzo o la cena suggerisco di evitare distrazioni musicali; per la festa il must è il dj set. Quanto a professioni particolari ricordo ad esempio la calligrafa, che può fare la differenza, con le partecipazioni e i segnaposto. L’originalità spesso risiede nei dettagli, dalle bomboniere alle borse in tessuto che raggruppano tutto il necessario per i festeggiamenti (acqua termale per rinfrescarsi in piena estate, fazzolettini, una pashmina per godersi il giardino) o l’hangover kit più tecnico e pragmatico.
In qualche misura nel wedding si compie una magia apparentemente inconciliabile: barocco e purismo convivono, così come programmato e spontaneo. Quanto aiuta partire da un contesto straordinario come Palazzo della Meridiana?
F.C.
Moltissimo, non a caso, essendo casa comunale, molti scelgono di sposarsi col rito civile nel Colonnato e poi dislocare il ricevimento al piano nobile. Sono due stili completamente diversi, tanto da passare dal Liberty al Cinquecento dando l’idea di entrare in un palazzo d’epoca, uscire e rientrare in un altro. Scandisce perfettamente i due tempi diversi del matrimonio, la funzione dalla festa vera e propria. Per i ricevimenti in primavera ed estate è molto richiesto il Giardino, spazio in cui alcuni decidono anche di celebrare il matrimonio, mentre i più lo utilizzano per l’aperitivo. Alla musica si destinano per acustica perfetta il Colonnato o la Sala Camino, quest’ultima è gettonatissima anche per il taglio della torta nuziale. In generale lasciamo scoprire le sale, come la Neoclassico, la Calvi e la Sala rosa un po’ alla volta, senza scoperchiare subito tutte le carte. L’effetto wow è tenuto nascosto sino all’ultimo: il Salone del Cambiaso dove ci si siede a tavola. Eccezionale già dall’ingresso in cui lo sguardo di tutti è immancabilmente catturato dall’affresco centrale dove sono protagonisti Ulisse, Minerva e Telemaco in un trionfo figurativo di rara espressione pittorica.

Si dice che i momenti felici vengono riattivati nella memoria da una sorta di “panta rei olfattivo”, vale a dire da una palette di profumi che vengono interiorizzati. È pura e inafferrabile chimica, come l’amore.
F.C.
Siamo molto attenti all’olfatto, tanto da nebulizzare determinate essenze, in accordo con la cerimonia, che rimangono come ricordo indelebile. Cerchiamo di coinvolgere tutti i sensi e non lasciare nulla di inespresso, seppur senza strafare, partendo già dalle partecipazioni che si inviano agli ospiti. La stessa fragranza spesso può essere anche contenuta nella wedding bag. Accompagniamo il momento in tutto e per tutto coccolando gli ospiti.
In Liguria il wedding genera circa 2 miliardi di fatturato complessivi ed occupa circa 30mila persone. Spesso c’è la convinzione di non avvicinarsi neppure a certe location, scoraggiati da conti da capogiro. È davvero così o anche i grandi palazzi nobiliari e dei Rolli offrono formule adatte a ogni età e a diversissime capacità di spesa?
F.C.
Già da prima del lockdown Palazzo della Meridiana si è distinto per la volontà di raggiungere pubblici diversi. Consiglio sempre di informarsi perché i pacchetti promozionali che offriamo non si discostano da location ben diverse dai Rolli. E’ possibile grazie ad un accordo con Capurro Ricevimenti: abbiamo attivato una proposta sinergica che prevede un’unica tariffa speciale comprensiva dell’affitto e del menù ( aperitivo, primo, secondo, sorbetto; torta esclusa e possibilità di aggiunta con poca differenza ad esempio dell’open bar), molto vantaggiosa. Di contro, possiamo anche realizzare eventi meno sobri e improntati al lusso estremo, ma la scelta etica di Palazzo della Meridiana è di essere inclusivo, per offrire al più largo numero possibile di persone la possibilità di realizzare il proprio sogno. Così sono aumentati anche i ventenni, i più giovani, che si rivolgono a noi.
E quali soluzioni invece offrite per un compleanno o per una festa privata?
F.C.
Ne offriamo tantissime! Abbiamo appena organizzato un diciottesimo. Per questi eventi la scelta ricade spesso sul Colonnato, a partire dalle ore 20, con un aperitivo rinforzato da un piatto caldo, anche se quello che più interessa è la festa, la musica commerciale, disco, house o il dj set. Le cene invece sono richiestissime per i compleanni importanti, i 40, i 50, sino agli 80 in genere, e per gli eventi politici o aziendali. Ognuno ha il suo allestimento e il suo preciso galateo. Diverse esigenze, ma la stessa filosofia.
